Noduli cordali nei bambini: gli effetti dell’eccesso vocale

La disfonia infantile è un fenomeno più comune di quanto si pensi. La disfonia è definita come l’alterazione delle qualità della voce: frequenza, intensità, timbro e durata. L’afonia è la perdita totale.

La voce è uno strumento fragile e di vitale importanza, considerato il principale mezzo espressivo che ci identifica e rappresenta il nostro stato d’animo. Nei bambini, i disturbi della voce sono generalmente associati a infiammazioni acute o croniche delle alte vie respiratorie o atteggiamenti vocali di sforzo come le urla.

I genitori si abituano alle caratteristiche acustiche della voce dei figli, spesso non vedendola alterata, invece il bambino identifica quella voce patologica come “normale” associandola al successo in una competizione o all’aver goduto, come a una festa di compleanno. 

CAUSE

Dal punto di vista della storia del bambino è importante risalire all’inizio del disturbo della voce, per precisare se il bambino ha avuto o meno un’alterazione della voce a partire dall’età evolutiva, questo servirà ad accertare se i sintomi e i comportamenti vocali patologici sono dovuti ad una lesione congenita, acquisita e/o a atteggiamenti disfunzionali del sistema fonatorio.

Le cause più frequenti di disfonia sono dovute ad un cattivo uso vocale, ovvero abitudini inadeguate quali:

  • intensità e frequenza della voce elevate, spesso simultaneamente
  • prolungati utilizzi durante altre attività motorie
  • lunghi periodi di urla e pianto

I bambini disfonici sono soliti avere un eloquio molto veloce, sono impulsivi nel dare delle risposte o nel raccontare qualcosa.

E’ molto frequente rilevare comportamenti fonatori scorretti all’interno dell’ambiente domestico, dove vigono e prevalgono modalità di comunicazione basate su toni di voce troppo alti.

Ci sono tante persone che non conoscono altra forma comunicativa: si urla per chiedere la posata che si ha davanti, per attirare l’attenzione del fratello che si ha accanto o persino per commentare il programma televisivo che si sta guardando con il resto della famiglia; persone che non sanno comunicare senza ansia, la loro o quella che proiettano.

Non stupisce ricevere in valutazione un bambino disfonico accompagnato da un genitore a sua volta disfonico!

SINTOMI

Se un bambino soffre di disfonia, la sua voce può essere:

  • Troppo acuta o troppo grave
  • Troppo forte o troppo flebile
  • Aspra o roca
  • Velata / soffiata
  • Nasale

Accade spesso che il bambino abbia frequenti abbassamenti di voce, magari dopo una giornata all’aperto con gli amici o dopo la scuola.

L’aumento della massa cordale, secondario alla risposta infiammatoria edematosa, produce riduzione delle frequenza fondamentale: la voce si scurisce e perde la brillantezza tipica dell’infanzia

In altri casi compare fuga d’aria conseguente ad un precontatto tra le corde vocali, come il nodulo o l’edema organizzato, impedendo l’accollamento completo delle corde vocali in fonazione: la voce perde potenza e si fa molto più rumorosa

Le ragioni di tale fragilità sono:

  • l’immaturità del legamento vocale, che priva le corde vocali di un sistema di ammortizzazione dei traumi adduttori (colpi di glottide, voce gridata, uso di registro alterato, ecc.)
  • la ridotta componente muscolare, con la conseguente scarsa resistenza alla fatica
  • la tendenza a reagire ai traumi contusivi con edema della sottomucosa

Il bambino per essere udibile dovrà forzare l’avvicinamento tra le corde vocali e il risultato è come se gridasse di continuo

TRATTAMENTO

In base alla storia del bambino, alla visita endoscopica e alla valutazione funzionale, lo specialista e terapista definiscono l’entità del percorso rieducativo di logopedia, utile non solo per la risoluzione del disturbo, ma anche per prevenirlo mediante l’educazione all’uso corretto della voce.
In tale percorso sono coinvolti anche i genitori che sono il primo esempio e modello vocale per il bambino.
È utile effettuare un percorso comportamentale familiare che educa all’uso corretto della voce

  • Cercare di non urlare a distanza in casa
  • Evitare di parlare con rumori di sottofondo
  • Educare a rispettare i turni di conversazione
  • Promuovere un eloquio fluente ma non  incalzante
  • Favorire la corretta respirazione del bambino 

In particolari casi di disfonie organiche (acquisite o congenite) può essere indicata la fonochirurgia, finalizzata a correggere le alterazioni delle corde vocali e a migliorare la qualità della voce.
Il trattamento chirurgico da solo non è sufficiente per risolvere il disturbo, poiché l’intervento agisce meccanicamente sulle corde vocale: se non si interviene a livello funzionale nel rimuovere gli atteggiamenti fonatori  errati si può andare incontro a recidive.
La terapia logopedica è la cura di prima scelta della disfonia infantile funzionale: permette nella maggior parte dei casi di ripristinare il corretto funzionamento delle corde vocali e di evitare l’intervento chirurgico.

Vengono proposti giochi di rilassamento, respirazione, coordinazione pneumo-fonicaritmoemissione sonora, che guidano il bambino a prender consapevolezza del proprio corpo e soprattutto dell’organo vocale, in termini di qualità della voce.

Molto efficace è l’ausilio di software infografici che consentono di fornire un ritorno visivo della produzione verbale (frequenza, intensità, prosodia), consentendo anche di testimoniare i vari progressi.
Si possono proporre ai bambini giochi di ruolo che li aiutino a comprendere quanto siano legate voce ed emotività.

Far vivere esperienze vocali nuove e d’impatto all’interno dell’iter riabilitativo, può determinare il punto di svolta.

Per rieducare la voce spesso associo alle tecniche logopediche l’utilizzo del DOPPIAGGIO, strumento coinvolgente e divertente.

Questo mi consente di ottenere produzioni vocali mirate, attingendo a un modello fonatorio e verbale idoneo, mascherato appunto dalla richiesta di imitare la voce di un determinato personaggio nella scena del film o del cartone animato.

Il bisogno di adeguarsi al parlante che si va a doppiare presuppone così un flusso ritmico ed armonico della voce prodotta.

E’ molto importante rendere tutte le esperienze della seduta il più possibili piacevoli, in modo da lasciare al bambino un vissuto positivo che possa essere riutilizzato nelle modalità comunicative della vita quotidiana.